lunedì 29 giugno 2015

Voucher internazionalizzazione: come fare domanda

Un finanziamento iniziale da 10mila euro, eventualmente prorogabile con altri 8mila euro, per le imprese che inseriscono in azienda un temporary export manager: è il cosiddetto voucher internazionalizzazione PMI al centro del DM Sviluppo Economico 15 maggio 2015 in Gazzetta Ufficiale dal 19 giugno.
Il contributo a fondo perduto viene concesso a determinate condizioni e necessita di un cofinanziamento da parte dell’ipmpresa.
Il voucher
Per ottenere il finanziamento unico da 10mila euro a fondo perduto, concesso a fronte dell’inserimento in azienda di un “temporary export manager” per almeno sei mesi, l’impresa è tenuta a una quota di co-finanziamento di almeno 3mila euro.
Requisiti PMI
Il voucher internazionalizzazione viene concesso a micro, piccole e medie imprese che negli ultimi tre anni abbiano fatturato oltre 500mila euro (requisito non richiesto allestartup). Sono ammesse anche le reti d’impresa (in questo caso il fatturato è dato dalla somma dei ricavi delle aziende che partecipano alla rete). Le imprese non devono aver beneficiato di aiuti de minimis o altri contributi pubblici per le spese oggetto della concessione del voucher, devono essere iscritte alla Camera di Commercio, non essere in stato di liquidazione o sottoposte a procedure concorsuali (fallimento e via dicendo).
Altri requisiti:
  • le imprese devono aver partecipato al “Roadshow per l’internazionalizzazione” organizzato dall’ICE (Istituto per il commercio estero);
  • dal profilo aziendale deve risultare una sufficiente potenzialità di internazionalizzazione attestata dall’ICE nei tre mesi precedenti la presentazione della domanda.
La domanda andrà presentata in forma telematica via PEC con firma digitale, nei termini fissati da apposito decreto direttoriali del MiSE.  Queste regole valgono per la prima tranche del finanziamento (plafond 10 milioni di euro). Ci sarà poi un secondo bando (da 9 milioni) al quale potranno partecipare anche le imprese che hanno già ottenuto il primo voucher: il secondo finanziamento sarà di 8mila euro e co-finanziamento di 5mila.
Albo fornitori
Per ottenere l’agevolazione le imprese devono rivolgersi a società fornitrici di servizi per l’internazionalizzazione tra quelle nell’elenco pubblicato sul sito del Ministero dal 1 settembre 2015. Per essere inserite in elenco si può fare richiesta utilizzando l’apposito modulo, da inviare via PEC all’indirizzo: elencosocieta@pec.mise.gov.it entro il 20 luglio 2015.
Requisiti:
  • esperienza nei processi di internazionalizzazione con almeno dieci progetti di export management di almeno tre mesi ciascuno nell’ultimo triennio;
  • avere fra soci, dipendenti o collaboratori almeno cinque figure professionali con cinque anni di esperienza maturata in materia di servizi a supporto dell’approccio commerciale verso mercati esteri e un buon livello di conoscenza della lingua inglese (C1 CEFR o equipollente). Queste esperienze devono essere asseverate da un’associazione di rappresentanza manageriale o da un’associazione imprenditoriale rappresentativa ai sensi dell’articolo 4 della Legge 180/2011 (iscritta al CNEL o rappresentata in almeno 5 Camere di Commercio).
(Fonte: PMI.it)
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venerdì 12 giugno 2015

In arrivo i voucher del MiSE per l’assunzione di Temporary export manage

Voucher MISE, in arrivo il bando per le PMI  che investono in progetti di export, previsto dal Piano made in Italy.
Un esperto in azienda può far crescere l’export e può anche farne una linea di ricavi del tutto inedita. Questa è l’idea contenuta nel Piano made in Italy tracciato lo scorso settembre nel decreto Sblocca Italia, e che si concretizzerà con un bando di gara per voucher di 10.000 euro destinati ad imprese che abbiano fatturato da 500mila euro in su in almeno uno degli ultimi tre esercizi.
Il bando, secondo notizie provenienti dal ministero dello Sviluppo economico, potrebbe vedere la luce entro giugno.
Voucher, criteri generali
I criteri generali del bando sono già stati definiti all’interno di un decreto ministeriale che risulta alla registrazione della Corte dei conti. I voucher costituiscono un capitolo del Piano per l’internazionalizzazione messo a punto dal viceministro allo Sviluppo, Carlo Calenda, con una dote complessiva di 260 milioni disponibili per il 2015. Di questi, 19 milioni sono riservati al progetto “Temporary export manager”. Sarà finanziata l’acquisizione di servizi che includano «la messa a disposizione di una figura professionale specializzata nei processi di internazionalizzazione».
I fondi saranno distribuiti con due modalità differenti, legate a un impegno finanziario della stessa azienda. La prima parte dei fondi, di 10 milioni, per la concessione di singoli voucher (contributi a fondo perduto) di 10.000 euro per almeno sei mesi, è distribuita alle imprese che investono una quota di cofinanziamento di almeno 3.000 euro. 
La seconda parte – i restanti 9 milioni – riguarda voucher della stessa entità nel caso di imprese che presentano domanda per la prima volta, mentre prevede voucher da 8.000 euro (con cofinanziamento dell’impresa di almeno 5.000 euro) nel caso si tratti di un’azienda che usufruisce dell’agevolazione per la seconda volta. A conti fatti, i voucher dovrebbero essere 1.900 ma, considerando le possibili repliche del contributo alla medesima PMI, lo Sviluppo stima che i beneficiari saranno all’incirca 1.200.
I contributi possono essere concessi anche a cooperative e reti di imprese. Nel caso di startup innovative la soglia minima di fatturato a 500.ooo euro non viene presa in considerazione.
Un successivo decreto direttoriale fisserà una riserva – fino al 50% delle risorse – a favore delle imprese che hanno già partecipato o parteciperanno ai “roadshow” per l’internazionalizzazione organizzati da Calenda.
Allo Sviluppo interpretano questa dote da 19 milioni come un primo test, proprio per capire la validità di uno strumento tutto sommato inedito. Molto ovviamente dipenderà anche dall’offerta dei servizi.
Le imprese che puntano ai voucher potranno avvalersi solo di servizi offerti da società che saranno inserite in uno specifico elenco del ministero e che autocertificheranno esperienza nel campo, ad esempio con il «buon esito di almeno 10 progetti di export management della durata minima di tre mesi ciascuno» .
(Fonte: Golden Group)
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mercoledì 3 giugno 2015

Tax credit per la digitalizzazione delle strutture ricettive, istruzioni e modalità per l’invio istanza



Con una nota pubblicata il 25 maggio, il Ministero dei Beni culturali e del Turismo chiarisce le modalità di accesso e di utilizzo del credito d’imposta per la digitalizzazione delle strutture ricettive, delle agenzie di viaggio e dei tour operator previsto dal decreto-legge Art Bonus.
La domanda per l’accesso all’agevolazione deve essere presentata in forma telematica tramite il Portale dei Procedimenti cui sarà possibile registrarsi dalle ore 10.00 del 22 giugno 2015 alle ore 12:00 del 24 luglio 2015, per ottenere il codice di accesso con il quale attivare una pratica relativa al Tax credit digitalizzazione, scaricare e compilare l’istanza da firmare digitalmente e da caricare sulla piattaforma insieme all’attestazione di effettività delle spese sostenute.
L’invio vero e proprio della domanda, invece, può avvenire dalle ore 10:00 del 13 luglio fino alle ore 12:00 del 24 luglio 2015.
La cosiddetta Tax credit per il turismo digitale è stata approvata con il DM del 12 febbraio 2015 e stabilisce che esercizi ricettivi singoli e aggregati, ad agenzie di viaggio e a tour operator possono vedersi riconosciuto un credito d’imposta nella misura del30% dei costi sostenuti per i seguenti investimenti:
- impianti wifi;
- siti web ottimizzati per il sistema mobile;
- programmi e sistemi informatici per la vendita diretta di servizi e pernottamenti;
- spazi e pubblicità per la promozione e commercializzazione di servizi e pernottamenti turistici sui siti e su piattaforme informatiche specializzate;
- servizi di consulenza per la comunicazione e il marketing digitale;
- strumenti per la promozione digitale di proposte e offerte innovative in tema di inclusione e di ospitalità per persone con disabilità;
- servizi relativi alla formazione del titolare o del personale dipendente.

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